"Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne"
W. Szymborska
Valerio Magrelli legge la propria esperienza di
poeta attraverso un testo scritto per l'edizione audio del cd che uscirà
in autunno ed è rivolto ai ragazzi e alle ragazze da 9 a 90 anni. E
come racconta Magrelli nella premessa: "corrisponde a una specie di
diario, o meglio a un resoconto stilato dopo trent'anni di pratica e di
ricerca (ovvero di una pratica che consiste nella ricerca). Non ha nulla
di sistematico, anzi, andrà piuttosto considerato come un
contromanuale. Per questo ho fatto ricorso allo stratagemma
dell'abecedario: senza l'appiglio delle sue ventuno voci, credo difatti
che, una volta scoperchiato il vaso di Pandora della poesia, sarei stato
spazzato via da tanta furia. Ho scelto di afferrarmi al loro esile
traliccio, per raccontare qualcosa della mia esperienza, dalla A di
"autore" alla Z di "zeppa"."
A riguardo della citazione posta in
epigrafe, Valerio Magrelli la raccomanda per le sue "spiccate proprietà
terapeutiche e specificamente tossicologiche: essa rappresenta un
antidoto indispensabile contro il veleno emesso da chi disprezza,
sottovaluta o semplicemente ignora la scrittura poetica”.
poesia
testo
valerio magrelli
| inviato da
hommerevolte il 30/4/2012 alle 1:11 | |